giovedì 30 agosto 2012

I litiganti del calcio senza appeal

Berbatov è, evidentemente, un buon mercante. O lo è chi ne cura il profilo commerciale e ll cartellino. La punta, tuttavia, fa quello che ritiene più vantaggioso: e, per questo, lasciando il Manchester United sceglie il Fulham: beffando prima la Fiorentina e poi la Juventus. Tra le quali, nel frattempo, nasce un complicato disguido diplomantico. Che, di fatto, denuda il comportamento spregiudicato della società bianconera: inserita, è bene precisarlo, in una situazione di libero mercato, dove tutto è lecito. In cui, però, esistono regole non scritte di pubblico decoro o, almeno, di buona convivenza o di buon senso. Ognuno, chiaro, si regola come può, trincerandosi tra le mura delle proprie ragioni. Ma, dalla questione che ha animato il calciomercato negli ultimissimi suoi giorni, escono un vincitore (Berbatov, appunto) e tre sconfitti: la Fiorentina, la Juve e il calcio italiano. Sputtanato, ancora una volta, dai suoi giochi misteriosi, dallo scarso appeal di un movimento (e di un Paese) che non concede più troppe garanzie a nessuno e da una mancanza di grandi liquidità che lo annacccquano e lo comprimono nei bassifondi della classifica delle preferenze.